
Europei 2013 - parola ai guerrieri in campo
Quella di mercoledì non è stata una serata come le altre per il football italiano e per i loro addetti ai lavori. Erano anni, complice forse l’essere in Italia nella splendida cornice del Vigorelli, che il nostro sport non viveva un turbine di emozioni come quelle provate nella sfida tra Italia e Gran Bretagna.
I Warriors hanno la fortuna, e il vanto, di aver visto scendere in campo da protagonisti tutti i propri convocati, che, dopo aver adeguatamente festeggiato, sono tornati in clima partita per il match che vale tutto, sabato alle 18.30 contro la Danimarca, già incontrata lo scorso anno durante il Four Helmets di Firenze. Abbiamo deciso comunque di rubare un po’ di tempo a tutti loro (non ce ne voglia l’head coach italiano e guerriero Vincent Argondizzo) per rispondere ad alcune domande.
1)Intanto ditemi, in poche parole, anche se ce ne vorrebbero mille, le vostre sensazioni in questo momento, a poche ore di distanza dalla grande impresa contro la Gran Bretagna
MARIO: La mia sensazione è ciò che mi ha trasmesso lo stadio.. Ovvero quella di aver vinto una partita che è effettivamente importante per tutto il movimento, da qui la responsabilità e la determinazione di arrivare fino in fondo
CHECCO: E' difficile spiegare quello che sento... sono davvero emozionato! trattenere le lacrime è stato impossibile, ma non possiamo ancora lasciarci andare del tutto perché c'è una finale da vincere.
FORLA: Adesso la sensazione è ancora quella di avere fatto qualcosa di grande, di aver vinto una battaglia fondamentale, ma dover aspettare ancora 2 giorni per andare a vincere la guerra!
ZIO: Che dire... penso di essere arrivato a 6000 visualizzazioni dell ultimo TD che sta girando su youtube! grande prova del blue team in tutti i reparti!
PAOLO: Vincere è sempre bello..ma vincere così è indimenticabile! Ma ora dobbiamo rimanere sul pezzo e non lasciarci scappare l’occasione.
2)siete tutti "veterani” della nazionale chi più, chi meno, come e quanto è cambiata dalla vostra prima esperienza?
MARIO: Questo è il mio 5° europeo e devo dire che dopo le fortissime nazionali degli anni 93 e 95 .. Devo dire che quella attuale è tornata ad essere competitiva come è sempre stata. Merita di essere nel gruppo A, per talento tecnica ed esperienza
FORLA: La nazionale è cresciuta tantissimo in questi anni e questo grazie ad un impegno (sia di soldi che di tempo) costante da parte di tutti: federazione, coaching staff e soprattutto giocatori. Tutti i raduni, le amichevoli ed i four helmets fatti hanno contribuito a creare l'amalgama e l'affiatamento visibile oggi. Questo è testimoniato anche del fatto che tutti gli innesti nuovi hanno trovato il loro spazio senza alterare gli automatismi di squadra.
ZIO: Dalla prima esperienza personale (parlo del 2009 in austria) ci sono stati molti cambiamenti radicali, sia da parte del coaching staff, sia gli atleti e anche tattici!
CHECCO: sSiamo cresciuti a livello tattico, abbiamo imparato a conoscerci grazie ai meeting, alle partite e ai raduni, e ora riusciamo a muoverci all’unisono.
PAOLO: Siamo un grande gruppo, composto da ottimi giocatori, ogni nazionale è diversa ma adesso siamo molto pronti
3)Come vedete la Danimarca? Punti di forza e impressioni di massima?
FORLA: La Danimarca è squadra ordinata, ben allenata e fa della gestione tattica un vanto, giocando una no huddle estrema! La nostra linea di difesa però è davvero complicata da gestire e questa è sicuramente un nostro grande punto di forza!
MARIO: Squadra disciplinata, veloce, giovane e ben allenata. La nostra difesa può dominare le loro linee e i loro backs , mentre in attacco la nostra varietà di gioco dovrà fare la differenza
ZIO: L’ultima volta che li ho visti è stato l’anno scorso...ed avendo perso ho già rimosso e quindi purtroppo non ricordo molto bene! Comunque sia cercheremo la vittoria per passare al girone A.
CHECCO: Li abbiamo già incontrati l’anno scorso e sono una squadra arcigna in grado di mettere in difficoltà chiunque. Sembra scontato, ma dovremo essere più bravi di loro.
PAOLO: Non sono in grado di valutare gli avversari, quello è il compito dei coach. Il nostro ruolo di giocatori è ascoltare, comprendere e dare tutto in campo. Giocando per vincere.
4)Quale consiglio vorreste dare ai giovani guerrieri per ottenere l'aspirazione massima di un giocatore, la nazionale?
FORLA: La nazionale è eccellenza, sia atletica che mentale. Quindi: preparazione atletica, tanta tattica, tanta tecnica e scelte giuste. Ci sono treni da non lasciarsi scappare!
MARIO: La nazionale, di qualsiasi disciplina sportiva si parli, è sempre la massima espressione di un movimento e gli atleti che la compongono devono avere 12 mesi all'anno un approccio da professionisti. Nei loro allenamenti off e in season , nell’ alimentazione e nello stile di vita, questo anche se lo sport che praticano non è pro.
ZIO: Dedizione e sacrificio! E non mollare mai e poi mai!
CHECCO: Dare il giusto peso al football, ma allo stesso tempo usare in maniera perfetta il tempo che gli si dedica. Il lavoro in campo, tanto quanto quello in palestra, unito ad una grande voglia e passione vi aiuterà a superare i vostri limiti
PAOLO: L’impegno è tutto, e comportarsi da sportivi con se stessi e con gli altri. E bisogna crederci, sempre. Anche dopo gli infortuni o le brutte prestazioni. Il football si gioca azione per azione.
Queste le parole dei nostri esponenti nella nazionale; si capisce, leggendole, la difficoltà di esprimere le emozioni che realmente provano nel trovarsi ad affrontare una finale di un Europeo, nel coronamento totale della carriera disponibile nel nostro sport. Sappiamo bene che, già da lunedì, i pensieri passeranno al lavoro, agli impegni extra-football. Ma questo rende ancora più magica l’attesa e, senza alcun dubbio, la partita stessa. E tutto il popolo guerriero si unisce ai tifosi nell’augurare il più grande in bocca al lupo possibile a tutti gli atleti in blu.
Forza Blue Team, portatela a casa!











