Loading...
News Image

Incontro storico tra due modi di interpretare il football: quello italiano (soccer) e quello americano.

Venerdì 14 novembre è avvenuto il contatto tra i presidente del Bologna e dei Warriors.
L'americano Joe Tacopina ha avuto modo di confrontarsi (nella sua lingua originale) con una delegazione dei guerrieri bolognesi a Casteldebole.
Il presidente dei Warriors, Maurizio Benassi, accompagnato dall'allenatore Vincent Mario Argondizzo e dal responsabile della comunicazione Paolo Parlangeli, ha varcato i cancelli della sede rossoblù confidando di poter parlare con un personaggio esperto, non solo di sport europei.
Così è stato; Joe ama il football americano (che per lui è solo football). E' un tifoso degli Oakland Raiders californiani e non conosceva molto della realtà del movimento italiano di questa disciplina, né della storia dei Warriors, da 34 anni parte integrante della comunità sportiva di Bologna.
E così, dopo pochi minuti, l'avvocato di NY aveva già avuto modo di scoprire quanto "spirito guerriero" è presente a Bologna: il suo autista ed accompagnatore personale nei suoi soggiorni sotto le Due Torri è un ex giocatore dei Warriors e la sua collaboratrice è venuta all'Alfheim Field a seguire il team. Conosceva, pur non avendolo letto, il libro di John Grisham, nel quale si parla dei Panthers di Parma ma si fa menzione anche dei Warriors indicandoli una delle più importanti società italiane.
E' stato un piacevolissimo incontro, nel quale si è parlato di football, meno di calcio, ma soprattutto di passione, quella che Tacopina mette giornalmente nel suo lavoro e, afferma il presidente Benassi "penso abbia compreso bene che rappresenta anche il nostro motore trainante, non potendo certamente parlare di professionismo sportivo nel mio mondo".
Il numero Uno rossoblu ha affermato che vorrebbe creare un qualcosa di importante nel mondo sportivo attorno al suo Bologna, e chissà che non ci sia spazio anche per chi usa un pallone che non è rotondo.
Dal coach americano Argondizzo, Tacopina ha ricevuto le informazioni sul livello di gioco in Italia, della sfida dei Warriors di sviluppare i giocatori italiani (progetto Allblue), dello spirito che anima l'Alfheim Field durante gli incontri dei guerrieri, di tanti ragazzi che in oltre 30 anni, hanno indossato casco e paraspalle; per lui una bellissima novità qui a Bologna, che lo ha piacevolmente colpito.
L'augurio finale di Paolo Parlangeli è stato quello di avere un "Bologna Guerriero" sui campi di tutta Italia e Joe ha risposto ...... "Si, certamente, stay in touch !"