
COACH GUIDO CAVALLINI
Milanese, classe 1965, una vita divisa tra studio (ISEF) e sport (nuoto, calcio e volley).
Nel 1984 approda al football americano milanese: gioca nei Pythons, nei Rhinos, nei Falcons fino ad arrivare alla Nazionale italiana.
Nel 1988 inizia l’esperienza di coach (football e volley), quella di personal trainer e di conditioning tecnico e atletico in palestra e per la Polizia Municipale di Milano, di cui fa tutt’ora parte. Falcons, Rhinos, Puma sia nei settori giovanili che nelle formazioni senior. Nel 2012 approda ai Seamen e fino al 2015 vince con tutte le categorie giovanili a disposizione.
Con la compagna di vita e di sport Antonella Tuzzolino ha 3 figli tutti coinvolti nel football.
Ed ora, a fine 2016, una nuova sfida agonistica lo ha spinto fuori dalla sua Milano per intraprendere un’esperienza in terra Emiliana al fianco degli amici Giorgio Longhi e Mauro Solmi e tanti altri assistenti allenatori.
Guido Cavallini sarà il nuovo Offensive Coordinator dei Warriors 2017 che disputeranno il Campionato Italiano di A/2.
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D. Guido, perché i Warriors a 250 km dalla tua Milano per questo nuovo incarico ?
R. Perché i Warriors sono per me una grande sfida personale e sportiva, dentro e fuori dal campo. Io volgo lo sguardo indietro per capire cosa sono riuscito a fare e dove ho sbagliato, ma è sulla linea dell’orizzonte che cerco nuove scommesse da vincere e Bologna, quella che da ragazzino vedevo riempire il mitico “Lunetta Gamberini”; è stato un richiamo irresistibile.
D. La tua grande esperienza di allenatore ti ha spesse volte visto impegnato con team da costruire o da rilanciare. Pensi che anche i Warriors abbiano bisogno di una sorta di rilancio adrenalinico e di fiducia ?
R. No i Warriors non hanno bisogno né di rilanciarsi né di ricostruirsi, semmai “abbiamo” bisogno di condividere passione, sacrificio ed estrema determinazione nel dimostrare che i giovani di oggi non sono spinti da sentimenti e desideri diversi da quelli di 30 anni fa. Il lavoro paga … sempre ! Ho visto una Società ed allenatori allineati e fortemente motivati, sono convinto che i ragazzi ci ripagheranno di tutto il lavoro che faremo.
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D. Sai che la società bolognese ha fatto un proclama senza mezzi termini: Riprendiamocel’A, riferendosi a quella seria A persa per giusto diritto sportivo sul campo lo scorso campionato. Troppo pretenzioso, secondo te, per chi arriva per la prima volta in seconda serie ?
R. Non sono perfettamente allineato sulla frase “serie A persa per giusto diritto sportivo” perché tra americani ed il nuovo inserimento dell’oriundo i Warriors hanno dovuto giocare con un “GAP” incolmabile, ma dal mio personale punto di vista essere rimasti in IFL con un gruppo di soli ragazzi italiani vi ha appuntato 10 stelle sul petto. Da allenatore posso dirti che giocare contro una squadra che sale dalla terza divisione, che gioca in IFL o che arriva dall’America non fa per me alcuna differenza, voglio semplicemente vincere la battaglia sulla L.O.S. (linea di scrimmage) ad ogni singolo snap e farlo per tutti e quattro i quarti; ogni volta “la sfida” deve essere prima vinta con se stessi. Detto questo rispetto molto tutti i team ed allenatori, perché so che ognuno di loro ha le mie aspirazioni. Ritengo che quest’anno il livello tecnico-tattico ed atletico della II divisione salirà rispetto a questi ultimi anni, per una serie di fattori concomitanti …. non ci resta che essere un passo davanti agli altri.
D. Qual è stata la “scintilla” che ti ha fatto decidere di intraprendere questa nuova sfida con i Warriors ?
R. Ho visto giocare i ragazzi alla partita di Playout contro i Lions Bergamo. La serenità con cui hanno affrontato quella partita impari, la voglia di giocare a football fino alla fine e la gioventù del gruppo mi ha fatto capire che se ne avessi avuto la possibilità sarebbe stato bello mettermi alla prova con questo team.
D. Conosci già qualche allenatore, giocatore, dirigente del tuo nuovo Team oltre a Longhi e Solmi ? Se si, ti sei già fatto una prima idea del tuo futuro ?
R. Chiaramente conosco Giorgio da sempre e Mauro dalla partecipazione dei figli alla Nazionale u19. Altri allenatori e dirigenti per aver condiviso i primi avventurosi anni di tackle u15 e u13. Ho avuto la sensazione di conoscere tutta gente che “sta sul pezzo” senza atteggiarsi, sapendo che per nessuno di noi è purtroppo “professione” ma l’attenzione a quello che si fa è assolutamente professionale. Il mio futuro lo costruirò insieme a voi e mi piacerebbe essere un tassello di un grande progetto di football che farà parlare di sé non solo per le vittorie ma per il gioco che faremo.
D. Visto che fai parte di chi ha dichiarato di voler tornare subito in serie A, non possiamo chiedere un pronostico, ma almeno dicci se la vedi possibile, probabile, quasi sicura, certissima.
R. Purtroppo sono un pochino scaramantico nel senso che almeno non voglio chiamarmi addosso la sfortuna; in questi 4 anni da HC dei Seamen u19 ho perso solo 2 partite nelle quali, a parte il riconosciuto valore degli avversari, la “sfiga” ha messo il suo delicato zampino. Io dico sempre che in una stagione vincente non occorre essere fortunati basta non essere aggrediti dalla sfortuna. In questa avventurosa sfida io sono pronto a battere anche LEI se serve ….. e voi?
D. Grazie Guido ci vedremo presto, vero? Buon Lavoro.
R. A prestissimo.











