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Motori sempre più caldi in casa guerriera.

Oramai manca meno di un mese all'inizio del nuovo Campionato Italiano di football.
I Warriors si stanno preparando intensamente per arrivare più pronti possibile al vernissage di sabato 5 marzo, in casa all'Alfheim Field di via degli Orti, contro il team dato per più forte tra quelli che compongono il girone Centro/Sud: i Marines Lazio.
Nessun rimpianto in casa bianco/blu; la strada intrapresa già nel 2014 è la linea maestra che dirigenza e coaching staff hanno condiviso e sarà ancora quella che differenzierà i bolognesi da tutte le altre 11 formazioni presenti nella massima serie. Nei Warriors non ci saranno "imported players", ossia giocatori di scuola americana fatti venire per disputare il campionato in Italia. Spazio ai giovani del posto, con la grande presenza dei giocatori componenti il team under 19.

"Continuiamo nelle scelte iniziali - afferma il capo allenatore Mauro Solmi - perché crediamo fortemente in quello che facciamo. Siamo perfettamente consci dei nostri limiti, ma già nel 2014 e nel 2015, con le stesse caratteristiche, non siamo poi arrivati ultimi. Vorrei che fosse ben chiaro il tipo di lavoro che stiamo svolgendo come allenatori dei Warriors: partendo dal reclutamento continuo, attraverso la formazione tecnica qualificata e fino all'inserimento nel team della categoria di appartenenza. Poi la serie A è il sogno di tutti, allenatori compresi, ma è il sistema che rappresenta il vero valore del progetto. Ma c'è di più - continua Solmi - proprio perché Bologna offre una buona qualità di vita ed una importantissima Università, stiamo lavorando per trovare forme di collaborazione con l'Ateneo per accogliere eventuali ragazzi interessati a studiare nella nostra città continuando anche a praticare il loro sport preferito nella nostra società".

Non è un caso che i Warriors abbiano sottoscritto un accordo con il CUS Bologna, il centro universitario sportivo, che ha consentito ai bianco/blu di svolgere i propri allenamenti sugli impianti sintetici in loro gestione.

"E' solo l'inizio di un nuovo progetto rivolto a tutti i giovani a cui piacerebbe abbinare lo studio universitario alla pratica del football americano. In tutto il nostro paese, come da noi in Emilia, il tentativo di avvicinare studio e sport è un obiettivo importantissimo quanto difficilissimo. Saremo ambiziosi ed anche un po' illusi, ma il nostro impegno in questo senso è massimo. Abbiamo già alcuni ragazzi venuti nei Warriors tramite l'Alma Mater, il che ci porta a credere che questo non sia solo un sogno, ma un lavoro da incrementare e rendere sempre più efficace. Poi - conclude il coach - quanto sarebbe bello replicare quel modello americano che vede i College rappresentare il motore propulsore dell'evoluzione sportiva del Team di appartenenza".