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La storia dei Warriors Bologna

Nel 1981 viene creata l’Associazione Sportiva Alfheim Warriors, che in breve tempo raggiunge i massimi obiettivi; già nel 1983 disputa il terzo campionato italiano dell’AIFA ed i Warriors, alla loro seconda partecipazione, eliminano nei playoff squadre ben più blasonate ed esperte e raggiungono la finale, il Super Bowl, dove perdono dai pluricampioni Rhinos Milano, sui quali sono stati in vantaggio fino a 40 secondi dalla fine. Secondo Super Bowl raggiunto e perso nel 1984, poi – finalmente – i Warriors diventano campioni d’Italia nel 1986 del Super Bowl VI, di fronte a 26.000 spettatori presenti allo Stadio Dall’Ara di Bologna.

Dopo un altro Super Bowl raggiunto nel 1988, al termine della stagione 1989 i Warriors ed i Doves, l’altra squadra di Bologna con la quale un’accesa rivalità ha dato vita ad 11 spettacolari derby, decidono di unire le forze, fondendosi nella Bologna American Football S.r.l., che disputa il campionato 1990 con l’acronimo Baf ed il campionato 1991 con il nome Rebels.

Nel 1992 la nuova società decide di riproporre il nome Warriors, sia pure con un nuovo logo e nuovi colori, nel tentativo di riportare tanti “vecchi” tifosi guerrieri a seguire la squadra; purtroppo per motivi economici nel 1994 i Warriors non si iscrivono al campionato, ma ad un campionato di football a 7 giocatori al termine del quale la società verrà sciolta.
Alcuni giocatori che non vogliono ancora sentirsi ex decidono nel 1995 di dar vita ad una nuova società, la Virtus American Football Team, per poter partecipare al campionato italiano di football a 8 e permettere così ai giocatori più anziani di divertirsi ancora a giocare e contemporaneamente insegnare ai giovani desiderosi di affacciarsi a questo sport.

Nel 1997 la Virtus conquista il titolo di Campione d’Italia di football a 8 e nel 2000 tenta l’avventura nella massima serie del football a 11 conseguendo risultati lusinghieri; purtroppo l'anno successivo la disponibilità economica non permette alla Virtus di iscriversi al campionato e nel 2002 riparte dal football a 9.

Nel 2003 la società decide di riprendere il nome Warriors e partecipa nuovamente ad un campionato ad 11 giocatori, la Silver League (equivalente alla serie B) arrivando a disputare i quarti di finale. Ai quarti di finale arrivano pure i giovani guerrieri under 20 nel campionato nazionale di categoria. Il 2004 vede il ritorno dei Warriors in Serie A, il raggiungimento dei playoff corona una stagione terminata in crescendo ed impone obiettivi maggiori per in 2005, nell’ottica di un costante miglioramento. Nel 2005 i Warriors raggiungono il loro quinto Super Bowl e partecipano per la prima volta a due campionati giovanili, under 21 ed under 17. Il 2006 vede il senior team sconfitto in semifinale, ma i guerrieri under 21 vincono il primo titolo giovanile. Ancora playoff nel 2007, sia per senior team ed under 21.

Il 2008 è un anno particolare per il football in Italia; le società si dividono fra la neonata FIF, erede di NFLI, società organizzatrice degli ultimi campionati, e la FIDAF, inattiva dal 2004 e riattivata per avere una struttura federale già pronta all’uso. I Warriors raggiungono il loro sesto Super Bowl nel campionato NFLI, mentre con gli under 21 conquistano il secondo titolo nel campionato FIF.

Nel 2009 i Warriors entrano nel in FIDAF, oramai riconosciuta dall’EFAF, per disputare il campionato IFL di massima serie con risultati modesti. L’anno successivo il grande reclutamento guerriero della neonata Warriors Academy porta la dirigenza ad iscrivere due senior team, il primo nel campionato IFL di massima serie, il secondo, formato da giocatori meno esperti, nel campionato di serie B. Nel 2011 ancora due squadre, il team IFL raggiunge la settima finale guerriera, purtroppo anche questa persa, mentre il team di serie B viene sconfitto in semifinale.

Ad un 2013 che vede i Warriors uscire in semifinale, segue un 2014 rivoluzionario: nuovo logo e nuovo progetto “all blue”, con priorità data agli atleti italiani in un campionato con tanti atleti americani; in questa situazione di forze in campo il campionato si chiude con risultati dignitosi, così come quello successivo; purtroppo il 2016 si chiude con i Warriors all’ultimo posto, retrocessi alla serie inferiore. Il 2017 vede i Warriors sconfitti in semifinale, mentre il 2018 è una perfect season, che porta i Warriors a vincere il campionato di seconda divisione e alla relativa promozione alla massima serie.

Nel 2019 i Warriors riassaporano il clima della prima divisione e, per sostenere l’impatto, devono abbandonare il progetto “all blue” e reclutare atleti americani; la stagione termina con una dignitosa salvezza ed ottime premesse per il futuro; purtroppo nel 2020 la pandemia mondiale Covid-19 costringe i vertici federali all’annullamento di tutti i campionati.

Un anno dopo, nonostante il perdurare della pandemia, federazione e società sono preparate ad affrontare i campionati, anche se con drastiche misure di prevenzione e partite senza la presenza di pubblico; 7 team si giocheranno il titolo in questo campionato certamente particolare, i Warriors sono pronti… e voi?